In leggero ritardo rispetto al mese di riferimento, ecco come si è composto il mio secondo capsule wardrobe per questo settembre (il primo qui invece), che verrà rinverdito con nuovi capi un pò più pesanti per l'autunno.
Una vita un pò raminga, con dimore provvisorie, necessita un guardaroba stringato, ma versatile e d'impatto. E rifuggendo lo shopping come il colera, ho limitato gli acquisti a pochi pezzi, per poi remixare quello che già avevo... più alcuni ritrovamenti vintage.
Le estetiche di riferimento sono tre: una anni '60, un pò marinaio un pò skate, tra la Dolce Vita e Grease, con una paletta navy di blu, bianchi e rossi, che ho chiamato "Cinema Trevi", in onore del mio cinema preferito di Roma che ospita rassegne sul neorealismo e commedia all'italiana.
La seconda, chiamata "Pomo Ninja", e già immortalato in un set, cerca un look un pò più "cutting edge" e futurista. Pensate ad un Marco Polo partito per l'Oriente e tornato nell'anno 3000. I toni virano al nero, come si addice as una letale ninjetta.
Il terzo è un "international art villain", una supercattiva dell'arte contemporanea, in bilico tra nuove avventure a bordo di una jeep, e mostre di una certa caratura. Come in tutti e tre i look, la giacca è una componente di partenza, in questo caso, nei toni del cammello. Le scarpe previste qui sono le allacciate color vinaccia.
Un bonus sono i cinque vestitini intercambiabili (ho finito per portarne a Roma solo quattro ed usarne in pratica tre, a riprova che si può essere ancora più minimaliste), il quale aspetto si lascia modificare dalla giacca e la calzatura d'elezione.