Una tazza di tè, finta cinofilia, vera cinefilia: l'Ottobre di Gioco di Donne comincia così, tra palazzi nobiliari di provincia in una spendida decadenza, giardini e vigneti.
Il clima ancora ci tradisce, quindi d'accordo a sgambettare in libertà, abbinando a una minigonna un top in crochet, ma ricordandosi di portarsi dietro un giaccone (da uomo, quel tocco negligente di una che ha preso ripetizioni in tutte le materie al Liceo), una sciarpa nella borsa (trattasi di una valigetta vintage "d'origini veneziane") e calzando scarpone dalla punta rotondeggiante (Rox, imprescindibile stylist, ha una preferenza per le forme amichevoli, dal maggiolino alle forbici arrotondate).
Riguardo alla soundtrack, la canzone cantata da una giovane Marianne è la messa in musica di una spendida poesia di Yeats, che a sua volta la compose ricordando il canto di una vecchia popolana irlandese. Ecco i versi del poeta:
Down by the salley gardens my love and I did meet;
She passed the salley gardens with little snow-white feet.
She bid me take love easy, as the leaves grow on the tree;
But I, being young and foolish, with her did not agree.
In a field by the river my love and I did stand,
And on my leaning shoulder she placed her snow-white hand.
She bid me take life easy, as the grass grows on the weirs;
But I was young and foolish, and now am full of tears.